Le rimesse degli emigranti che spediscono a casa almeno 300 miliardi di dollari l'anno, il triplo della somma complessiva stanziata dagli aiuti internazionali.
In Guinea-Bissau, lo Stato piu' dipendente dal lavoro degli espatriati, le rimesse coprono il 48 per cento del Pil.
Ma, piu' che a rilanciare le economia nazionali, questa gigantesca quantita' di denaro, che scorre a rivoli di 200/300 dollari per volta, serve a rimpanucciare le economie domestiche.
L'80 per cento dei soldi non viene investito in risparmi o attivita' d'impresa, che permetterebbero il ritorno in patria degli emigrati, ma e' speso per pagare le rette scolastiche dei figli, costruire una casa, comprare da mangiare, un televisore, molti gadget ai bambini rimasti soli o un po' d'alcol ai mariti che si sentono aabbandonati, visto che l'emigrazione e' sempre piu' femminile.
In realta', nessuno sa esattamente quanto denaro spediscono a casa i lavoratori all'estero, perche' molte somme non sono inviate attraverso le banche, ma per posta, o consegnate a connazionali fidati che rimpatriano.
E noi che fino ad oggi siamo stati un popolo di emigranti forse dovremmo essere un po' più tolleranti verso le nuove povertà del mondo
RispondiEliminaIl commento è già nel post...
RispondiEliminaTi saluto caramente.
Ciao
quoto franca in pieno......
RispondiEliminamio nonno lavorava in germania nella Wolkswagen e mandava i soldi a mio nonna.....questo succedeva fino a quarant'anni fa
Queste persone ci ricordano ch si può vivere anche con poco...
RispondiEliminaPaolo
è sempre stato così, anche per l'italia, i nostri emigranti portano o riportano soldi qui, la signora che prima mi aiutava in casa con i soldi guadagnati ha comprato casa alla figlia in ucraina
RispondiEliminaCosa dire? E' sempre brutto, quando bisogna fare i conti per sorpavvivere...
RispondiEliminaVerissimo Franca. Ho sentito questa esperienza da mio nonno che ha lavorato in Svizzera! Non è passato un secolo!!! Ciao
RispondiEliminaRicordo di aver letto in un trattato di economia che il miracolo economico del Triveneto è stato finanziato con le rimesse degli immigrati. Speriamo che questo possa valere anche per i paesi più poveri al mondo oggi.
RispondiEliminaCiao
Clio
Ieri era per gli italiani, oggi lo è per gli extracomunitari. Non dovremmo mai dimenticare la nostra storia.
RispondiEliminaCiao :-)
Anche perché, per contro, governi e stati africani raramente, quando ne hanno avuto la possibilità, hanno investito in modo oculato contribuendo ad aumentare il benessere dei governati, per vari motivi...
RispondiEliminaDati che devono far riflettere e come dice Franca farci ricordare....
RispondiElimina"In Guinea-Bissau, lo Stato piu' dipendente dal lavoro degli espatriati, le rimesse coprono il 48 per cento del Pil".
RispondiEliminanon capisco un'acca di macroeconomia. mi chiedo e vi chiedo quindi se meccanismi come questi non rendano le economie dei paesi poveri ancora più dipendenti dalle nostre. non avrà un effetto boomerang?