venerdì 5 ottobre 2007

BAMBINI COSTRETTI A GUARDARE IL MONDO DALLA FINESTRA

In Albania, dopo la caduta del regime comunista di Enver Hoxha, e' tornato in uso il barbarico codice che da cinque secoli prevede le vendette di sangue, estese a tutta la famiglia.

E, per non essere uccisi, anche i piu' piccoli sono obbligati a una prigionia di fatto.
Sono bambini mai andati a scuola, anche la campagna che si spalanca a pochi metri dall'uscio per loro e' meta proibita: raggiungerla significherebbe la morte.
Vivono rinchiuse in casa, unico luogo inviolabile. La meta' della popolazione sopravvive sotto la soglia di poverta'.

Le uccisioni per vendetta, punite e fermate dal dittatore comunista Enver Hoxha con la pena di morte, sono ricomparse dopo la caduta del regime comunista e l'approdo alla democrazia nei primi anni novanta.
Quando il comunismo cadde lo Stato era assente. Le vendette sono il prodotto di quel caos: la societa' postcomunista, con la fine delle collettivizzazioni, ha generato conflitti legati alla proprieta' che sono sfociati spesso in omicidi.
Nell'Albania in bilico tra Medioevo e modernita', c'e' anche chi rifiuta la logica della vendetta, lasciando alla giustizia il suo dovere.

Non conoscono i loro assassini, e quando non conosci non covi vendetta.

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