venerdì 19 ottobre 2007

PIERGIORGIO WELBY E LA SUA SERENITA' PRIMA DI MORIRE

Si e' tanto parlato del caso "Welby", un uomo imprigionato dalla sclerosi che lo immobilizzava consentendogli alla fine solo di muovere gli occhi.

Un uomo consapevole e lucido al punto di decidere in autonomia di rivolgersi alla politica per dare un senso alla propria sofferenza altrimenti sorda e senza speranza.
Un lottatore che sperava che la sua sofferenza, potesse almeno servire per stimolare a dare soluzioni piu' rispettose dei diritti dei malati, e potesse recare sollievo a chi si fosse trovato nelle sue stesse condizioni.

L'anestesista che dopo aver sedato Welby gli stacco' il respiratore artificiale , dottor Mario Ricci, e' stato prosciolto.
La motivazione della sentenza: non fu omicidio del consenziente perche' Piergiorgio Welby era lucido, consapevole, informato e le sue volonta' illeggittime"
Il medico agì seguendo il diritto del malato a sottrarsi ad un trattamento sanitario non voluto.
Diritto sancito dalla Costituzione. E parlare di eutanasia e' fuori luogo.

Welby visse con assoluta semplicita' i suoi ultimi momenti, come fossero uguali a tanti altri.
Cio' che sorprende di piu' oggi, e' come l'eccezionalita' dell'esperienza della morte sia stata vissuta da Welby in concreto con modalita' di assoluta quotidianita' e semplicita', come un momento apparentemente uguale a tanti altri.

5 commenti:

Fabioletterario ha detto...

Incredibile come si possa arrivare a scegliere di non essere... Io non so cosa farei, sono molto perplesso, attaccato alla vita sino all'ultimo... Ma avrà senso?

Anonimo ha detto...

Stasera guardavo Otto e mezzo e c'era sua moglia. Molto dignitosa, e molto innamorata ed accorata verso la vita di suo marito.
Parlava di diritto a morire con dignità.
Questa frase ma anche tutot l'episodio mi hanno molto colpito e cerco di farmi un pensiero mio sull'eutanasia ma a volte penso che sia giusto a volte no. Non so, è che faccio fatica a pensare al diritto alla morte...
Ci devo pensare
Clio

Giovanna Alborino ha detto...

@clio: clio forse noi oggi facciamo fatica a pensare al diritto di morire, preferiamo di vivere...io non sono completamente contro l'eutanasia..dipende dal caso del malato..
ciao
gio

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Non proprio uguale agli altri, semplicemente una liberazione.

Chit ha detto...

Ho un cognato tetraplegico da cui spesso ho dovuto sentire la frase "vedi, quello che mi frega è che non posso neanche ammazzarmi da solo!".
Credo che quando si vivono situazioni come la sua o quella che ha vissuto piergiorgio necessariamente e purtroppo, i momenti sono tutti uguali ed è difficile riuscire a caratterizzarli.