domenica 18 novembre 2007

COSA SUCCEDE ALLA COOP ?

Il regno della mutualita', della solidarieta' e del rispetto del lavoro e dei lavoratori sembra essere in realta', se si ascoltano i suoi stessi dipendenti, un'azienda non cosi buona come vorrebbero far credere. Le Coop, imprese di riferimento si sinistra, si comportano nella pratica come tutte le altre imprese.

Alla Unicoop Tirreno su 6.065 lavoratori, a fine 2006, 1.280sono assnti a tempo, cioe' oltre il 21%, anche se il contratto nazionale di distribuzione cooperativa prevede che in ogni unita' non si possa superare il 15%

Il modo piu' facile per superare il tetto era stipulare i "contratti di sostituzione", cioe' si assumeva a tempo determinato una persona che ne sostituiva un altra, l'inganno stava nel fatto che chi veniva sostituito non veniva segnalato nome e cognome. Dopo varie sentenze della Corte di giustizia europea, la Coop e' stata obbligata ad indicare nome e cognome.
Un' altra deroga che i sindacati confederali hanno accettato, riguarda i negozi di nuova apertura: possono essere gestiti da una quantita' di precari superiori ai limiti fissati dal contratto per un periodo che puo' arrivare fino a 24 mesi. Il fatto starno e' che da nessuna parte e' scritto di quanto si puo' eccedere, cio' significa che teoricamente tutti gli assunti in un nuovo punto vendita possono essere precari.
Un' altra pratica diffusa nel sistema Coop e' assumere part-time e, contemporaneamente, far firmare al lavoratore il cosiddetto patto modificativo che consente all'azienda di cambiare, unilateralmente e con brevissimo preavviso, l'orario di lavoro. Se non si accetta e' difficile essere assunti.

Alla Coop Adriatica, stando ai dati ufficiali, il lavoro precario e' pari al 13,6%. I lavoratori a tempo sono la maggioranza assoluta. Quarantenni, Cinquantenni, vanno ancora avanti con contratti a tre mesi.
Un altro servizio offerto dalla Coop e' il filo diretto, chiunque puo' lamentarsi di un banconista o di un cassiere, senza aver scritto nulla, alla terza chiamata il lavoratore viene licenziato.
Poi abbiamo la CoopVoce, il marchio con il quale la Coop e' entrata nel business della telefonia mobile, nonostante il grande successo avuto, in nessun supermercato e' stato assunto un solo addetto. Le attivazioni sono un lavoro in piu' per gli attuali dipendenti che lo fanno senza aver ricevuto un aumento della retribuzione.
Le grandi Coop stipendiano i sindacalisti di Cgil, Cisl e Uil, che dovrebbero controllarle.
20 anni fa' si era orgogliosi di stare alla Coop, oggi c'e' troppa concorrenza e i prezzi piu' di tanto non si possono abbassare, allora si opta per precariato e risparmio sul lavoro. Ci sono cassiere che lavorano anche 8 ore al giorno, con un intervallo di mezz'ora. C'e' chi ha denunciato la Coop ed oggi e' un libero professionista...

28 commenti:

Pino Amoruso ha detto...

Ciao Giovanna...Non so se la realtà che hai descritto riguarda le coop presenti in tutta la penisola o solo quelle presenti solo in determinate zone. Non è vero che sono costrette ad optare per il precariato a causa della concorrenza. Le coop che insieme ad esselunga sono le uniche catene alimentari italiane, hanno un fatturato di diversi milioni di euro in attivo. Inoltre, sembrerebbe che le coop a differenza di altre catene di distribuzioni hanno sempre usufruito di agevolazioni fiscali. Leggi il libro "la falce e il carrello" di patron esselunga dott. Caprotti...molto interessante
A presto
Pino

Roberto ha detto...

Un argomento dal quale si capisce la realtà molte volte nascosta.
buona domenca
Roberto

Giovanna Alborino ha detto...

@pinoamoruso:La Coop in Italia è solo una. Solo per motivi Fiscali si divide in Coop tirreno, adriatica etc. Il mondo della distribuzione organizzata è cambiato, la concorrenza è molto forte, cosicchè anche le Coop rosse si sono dovute adeguare al mercato, preferendo di risparmiare, penalizzando i dipendenti, non potendo più abbassare ulteriomente i prezzi.
Il fatturato delle Coop, apparentemente è in attivo, perchè usufruiscono di un sistema di tassazione fiscale diverso dalle altre catene di distribuzione. Ed è anche questa la denuncia del patron di Esselunga nel suo libro (falce e carrello). I soldi alle Coop sono nostri.! Se hai letto il libro, il Sig. " Esselunga" si domanda come mai in una zona dove lui stesso aveva chiesto autorizzazione di aprire un proprio punto vendita gli fu negato, e qualche mese dopo la Coop riuscì ad aprirlo? Ovviamente con tanti aiuti politici.Anche qui vanno a finire i soldi che si risparmia con i dipendenti.

Giovanna Alborino ha detto...

@roberto:buona domenica

domenico ha detto...

ed io che ho sempre pensato: "la coop, sei tu!"

enzorasi ha detto...

E' sempre molto godibile girare fra le righe del tuo post, però miè venuta una certa malinconia. Ma non c'entri tu e nemmeno ciò che scrivi. il fatto è che come sai d'ogni cosa esistono molte facce...e non è detto che noi conosciamo quella più attendibile. Volevo salutarti come un blogger "normale" ma se passerai da me sarà un po' diverso.

Anonimo ha detto...

ti rispondo qui alla tua domanda che mi hai fatto da A&P ergo Eccio e Co.:
si ho un blog, ma quando commento su wordpress, siccome sono con login attivato, non mostra il link a tutti, ma solamente al proprietario blog. :)

un salutone.

Anonimo ha detto...

vien da dire che si stava meglio quando si stava peggio... e' un andazzo generale ... i tagli ci sono da per tutto.. io lavoro nella sanita' e anche li' chi ne fa le spese sono i pazienti in primis e anche gli operatori hanno il, loro risentirne.
Un saluto
Dona

Gianfranco Guccia ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Gianfranco Guccia ha detto...

Posto nuovamente il commento prima eliminato per i numerosi errori di digitazione.
Carissima Giovanna, forse solo pochi hanno perfettamente compreso che nella maggioranza dei casi le differenze, che caratterizzano il modo d'agire di chi si riconosce in due diverse ed antagonistiche aree politiche, sono perlopiù solo apparenti.
La verità è che quando si tratta di "fare soldi" lì si trovano tutti d'accordo, anche sul precariato ed i contratti a tempo determinato.
Ciò che fa più schifo, nel senso letterale del termine, è che certe organizzazioni, puntualmente schierate a favore dalla parte più debole ed indifesa del popolo, pur dichiarandosi depositari di ogni virtù e onestà intellettuale si comportano allo stesso modo di coloro che combattono nelle aule parlamentari, bollandoli sic et simpliciter come "sporchi capitalisti e sfruttatori dei lavoratori".
In tutta onestà preferisco la "bruta dittatura", palesemente dichiarata, al "falso atteggiamento democratico" di chi "alleva" rappresentanti sindacali, perfettamente "inquadrati" ed "addestrati" nelle aule delle scuole di partito!
Un affettuoso saluto....Gianfranco.

Giovanna Alborino ha detto...

@gianfrancoguccia: grazie per aver espresso chiaramente cio' che anche io intendevo sottolineare.
un caro saluto
gio

Alberto ha detto...

Non è tutto oro quello che luccica: alcuni libri d'inchiesta giornalistica (sponsorizzati dalla concorrente Esselunga - ndr) hanno rivelato realtà legalmente imbarazzanti che, se fossero confermate dalle indagini in corso della magistratura, aprirebbero uno scenario completamente diverso sul mondo delle cooperative. o.O

Per il momento, approfittiamo dei convenienti 4x2.
Finché dura... ;-)

Un abbraccio allafinestra :-)

Anonimo ha detto...

forse non sapete, che tutti questi signori che aprono centri commerciali a manca e a destra, lo fanno con gli aiuti dei politici, regalando posti e non assumendo personale per capacità, o per concorso. Infatti sono anche disposti a regalare strutture ai comuni, come ville comunali, scuole, strade, pur di avere concessioni per aprire. Al 90% dei casi queste concessioni non sono dovute, e si cambiano piani commerciali, da parte delle regioni e dei comuni, per favorirli. Ma tutto ciò ha un costo!Posti di lavori ed infrastrutture a spese dei Centri commerciali. Allora se questi soldi li versassero sui prodotti, la spesa costerebbe meno? Credo di si!

Andrea ha detto...

... della serie tutto il mondo è paese...

Anonimo ha detto...

Giovanna
volevo scrivere la stessa cosa di Andrea soprama è arrivato prima di me.
Clio

LauBel ha detto...

mamma mia... piove sul bagnato (mi scuso per il banale motto ma riflette pienamente lo sconforto di notizie come queste...)
alla prossima...

ArabaFenice ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
ArabaFenice ha detto...

Ciao Giovanna, mi associo a quanto espresso da Gianni (e ti pareva!) il cui commento anche tu condividi.
Voglio aggiungervi la mia amarezza per i danni che la Coop (tra l'altro, carissima!) e altri ipermercati stanno facendo alla nostra economia.
Non sono una esperta di flussi finanziari, mi occupo di tutt'altro. Ma ascolto spesso degli addetti ai lavori, rappresentanti di generi alimentari che qualche volta chiacchierano con il mio ragazzo, gestore di una salumeria.
A quanto pare, le agevolazioni di cui godono queste entità sono enormi e ingiuste nei confronti di chi, in una piccola attività commerciale, deve marcirci 12 ore al giorno per sbarcare il lunario.
Questi ipermercati hanno un grosso potere ricattatorio nei confronti delle piccole imprese (p.e. una piccola impresa che produce mozzarelle) che per sopravvivere ambiscono a vendere i loro prodotti in tali catene. Va a finire che queste imprese, pur di essere nella vetrina COOP o altra vetrina, accettino di fornire la merce con pagamento posticipato anche a sei mesi. L'ipermercato vende in quei sei mesi, potendosi permettere anche ricarico zero sulla merce (e facendo così concorrenza sleale ai piccoli commercianti, ma non è il caso della coop che è carissima) e con l'intero ricavato (perché la merce non l'ha ancora pagata) fa investimenti immobiliari o di altro tipo. Risultato: il piccolo (l'azienda che produce mozzarelle) deve stringere la cinghia per sei mesi e anche più facendo credito al grande che potrà arricchirsi di più. Non vi sembra che ci sia qualcosa che non vada in tutto questo?
Ma vado avanti, se l'ipermercato non salderà il suo debito alla scadenza può succedere che l'azienda non ce la faccia a continuare ad anticipare la merce e resti indebitata. So di molte aziende che hanno chiuso perché fornitori di altre aziende più grandi che non hanno evaso le fatture nonostante i numerosi solleciti.
Questi ipermercati pagano fior fiore di furbetti che sanno come fare a spillare soldi al Governo. Chiudono, dichiarano fallimento e rinascono con un altro nome, chiedendo altri soldi, i nostri soldi. Carrefour sta chiudendo gli ipermercati del sud. Vogliamo scommettere che ne nasce un altro di ipermercato?

Insomma, un giudizio assolutamente negativo su questi ipermercati, che tra l'altro ci hanno privato del calore di una chiacchierata con il rivenditore di fiducia.
In più non servono a garantire stabilmente posti di lavoro ma perché ricorrono, forse più degli altri, al precariato. Anzi, ho idea che i lavoratori vengono considerati solo l'arma di ricatto per spillare altri soldi al Governo...

Daniele Verzetti il Rockpoeta® ha detto...

Che le Coop non fossimo noi lo avevo intuito da un pezzo in realtà.....

Certamente fa male rendersi conto che anche in quell'ambito i lavoratori sono sfruttati ma in realtà con la Sinistra non è mai successo che i lavoratori stessero cmq meglio ma solo che i Sindacati fossero più "accomodanti" e questo fa sì che i Sindacati invece di essere un elemento cardine per aiutare i lavoratori sono solo un'armam di ricatto verso i Governi di Centrodestra.

Questo è disgustoso e mette ancor più in risalto l'ipocrisia della politica e la sua longa manu visto come entra pesantemente nelle Coop e non solo lì...

Romano Scaramuzzino ha detto...

In genere è la "forza del potere".

Ciao

Francesco Candeliere ha detto...

Brava Giovanna,mi hai dato una ottima illustrazione sulle coop.Spesso avevo pensato di documentarmi in merito ma poi per dimenticanza,pigrizia,tempo non l'ho mai fatto.Certo è raccapricciante che la coop speculi cosi barbaramente sui lavoratori....!!
Alla faccia della lotta al precariato che la sinistra spaccia come un proprio principio esclusivo!!!

Fabioletterario ha detto...

E io ti invito a vedere invece cosa succede nella mia scuola... L'ho scritto da me...

Giovanna Alborino ha detto...

@arabafenice:come potrei non essere daccorda su cio' che hai scritto. Mio marito ha un negozio alimentari da anni, ed io lavoro con lui. Anche noi, come il tuo ragazzo conosciamo le magagne di questo settore, per non parlare delle tante ore di lavoro ogni giorno!
un saluto
gio

Sergio ha detto...

Insomma ho capito che quando la pubblicità dice: "la Coop sei tu" mi devo offendere e querelarli! :-)
Scherzi a parte, è il sistema che è sempre più marcio e le libertà individuali si affievoliscono ogni giorno di più. La corruzione dilaga in modo spaventoso (altro che mani pulite) e ci stiamo sempre più sovieticizzando. I sindacati? eh, li conosco bene! Non sono mai stati una cosa veramente seria ed oggi lo sono ancor meno. Basti pensare che la maggior parte dei quadri sindacali è composta da persone che hanno scelta quella via per percepire uno stipendio sicuro senza lavorare mai. Altro che difesa dei lavoratori.
Passando ad altro ti ringrazio per il commento che mi hai lasciato e ti preciso che ho letto che sono già in avanzato stato di progettazione nuovi modelli di bambole, che parlano, che mugolano e che... vibrano.
Poveri noi...

Giovanna Alborino ha detto...

@sergio:ho letto, ho letto....

cristina ha detto...

Ciao Giovanna, buona settimana.Concordo con te, ormai i posti di lavoro vengono dati solo a conoscenti di... e di certo la Coop non fa differenza dagli altri supermercati, o enti pubblici, o aziende private o quant'altro. La qualità dei servizi, la professionalità del personale dipendente e SOPRATTUTTO di chi lo gestisce non stanno certo ai primi posti.

Anonimo ha detto...

Il Presidente della Repubblica, Napolitano, un Vecchio ed importante Diessino Campano, ha conferito al Presidente della Lega Coop un premio per il suo impegno !! Con tanto di foto! Vedi Tu! La Coop è più ramificata nelle regioni di centro sinistra. Inoltre dove ha un maggior numero di aperture rispetto ad altri centri, ( in Liguria ad esempio) ha i prezzi più cari fino al 20%, creando così un monopolio dei prezzi in quella zona. Dove è meno presente mantiene la concorrenza, ma è sempre più cara.

Giovanna Alborino ha detto...

grazie per il commento marito!