mercoledì 14 novembre 2007

SCONTRI IN VATICANO

Il Pontificio consiglio della pastorale per i migranti, propone di nominare un vescovo per gli zingari in ogni paese dove sono presenti.

Si chiede di valorizzare la cultura zingara nella liturgia, permettendo ai fedeli di cantare e danzare durante la messa secondo i loro usi e costumi.

Il progetto e' gia' in fase avanzata. In Italia si contano due sacerdoti zingari piu' otto preti italiani e sette suore che vivono con le comunita' nomadi. Comunita' abbandonate dalla Chiesa e dalle istituzioni.
All'interno della Chiesa non tutti si mostrano favorevoli, e' facile immaginare la contrarieta' del Papa alla proposta di inserire canti e danze rom nella messa...
Il confronto e' appena iniziato, tra rigoristi e buonisti...attenderemo le novita'...

Voi a riguardo cosa ne pensate?

12 commenti:

ArabaFenice ha detto...

E' difficile per me inquadrare bene la questione e capire come vada affrontata. Commento seguendo le mie impressioni a caldo:
io non condivido lo "stile di vita" zingaro, almeno quello condotto da tanti nomadi che vivono sul nostro territorio. Non condivido il voler vivere sulle spalle degli altri, di assistenza e di elemosina quando si hanno le forze per lavorare. NOn condivido sfruttare le donne e i bambini e non mandare questi ultimi a scuola. Non condivido che questa scelta di vita faccia vivere la propria famiglia ai margini della società, in baracche prive di qualsiasi servizio igienico, infestate dai topi.
Detto questo, però, mi sento di dire che il ripudio dello stile di vita zingaro non implica necessariamente il ripudio di parte della loro cultura. I canti e le danze sono elementi della cultura zingara che possono benissimo essere adottati. Non c'è niente di più gioioso dei loro balli e canti e se per loro questo è un modo migliore per avvicinarsi a Dio, non vedo perché impedirglielo. Non era proprio S. Agostino a dire che cantando si prega due volte?

Fabioletterario ha detto...

Vedremo Sua Santità danzare? Che bello! :-)

Giovanna Alborino ha detto...

@arabafenice: condivido in pieno le tue idee

@fabioletterario:sai che spettacolo!

Anonimo ha detto...

Quoto Araba Fenice, ma credo poco in un Papa danzante. Anzi visto il ritorno al latino direi che il rispetto delle usanze non è tra i primi punti di interesse delle nuove regole liturgiche.
E sì che quelle messe africane o amricane con canti e allegria mi fanno pensare che, anche senza troppo sforzo, la Chiesa potrebbe realmente essere più vicina al quotidiano delle persone.

Anonimo ha detto...

Vorrei capire se i Rom sono contenti di vedersi un vescovo.

Secondo me, visti i nostri Vescovi, è un modo per farlfuggire i Rom dal nostro Paese e farli tornare volontariamente a casa :-)))

Ok scusate la cattiveria (più verso la chiesa però) e fatemi aggiungere che potrebbe essere un modo per avvicinarli anche ad uno stile di vita diverso.

In realtà ci sono Rom che vogliono rimanere stanziali e vogliono essere regolari ed altri no. Un processo civile e religioso, se anche quest'ultimo fosse da loro gradito, lo vedo in senso positivo.

Quanto al Papa.... vorrei capire a cosa non è contrario... ah sì, alla castità (la nostra) ed all'esenzione ICI per la Chiesa. Visto che bestia che sono, c'erano delle cose positive sul Papa ;-)))

Silvio Irio ha detto...

La storia della Chiesa è ricca di aperture "di facciata" e chiusure "inequivocabili"...ora occorre capire cosa farà il "rigido e dotto" Benedetto XVI...
Soltanto Papa Giovanni Paolo II è stato capace di aperture concrete...

Gianfranco Guccia ha detto...

Condivido i pensieri e le parole di Arabafenice; nella Chiesa Cristiana di rito latino vi sono cose da prendere e cose da scartare, almeno per noi laici.
E' innegabile che vi siano stati sacerdoti dediti ad aiutare il prossimo, affrontando anche il martirio per ciò che ritenevano giusto e gradito a Dio, per la missione che sentivano di dover compiere. E' altrettanto vero che esistono anche alti prelati che sotto i paramenti di porpora nascondono cuori non puri e dediti più alla politica alla politica ed agli affari sporchi che alle Buone Opere da compiere quali imitatori di Cristo.
Non vedo perché negare ai rom di avvicinarsi al cristianesimo consentendo loro di introdurre elementi tipici della loro cultura, il bel canto è preghiera, come il Pater Noster recitato in latino.
Ben venga tutto ciò che può far progredire i Rom, come qualsiasi altro popolo della terra, purché colui che si propone come guida spirituale sia degno dell'intenzione che manifesta e della Fede che deve essere operante e non mera citazione del Vangelo.
Un sincero abbraccio a tutti Voi.
Gianni.

Romano Scaramuzzino ha detto...

Argomento complesso. Chi intendiamo come "zingari" un popolo nomade o altro??

Ciao

LauBel ha detto...

non mi sento di prendere una posizione netta anche se mi viene il dubbio che faccia parte di tutto quel "buonismo" che le istituzioni ecclesiastiche portano avanti da un po' di tempo a questa parte;
per chi è di roma... fate una passeggiata sotto il meraviglioso colonnato di san pietro (e lungo la confinante via della conciliazione) verso il tramonto: quanti senza tetto sono adagiati sui cartoni, sporchi, ubriachi, infreddoliti... il "contrasto" morale e umano è pauroso... perché non aiutare anche quelli? sono molto scettica...

Anonimo ha detto...

Cantare e danzare in chiesa è una tradizione abbastanza diffusa, i gospel ne sono un esempio.

Anonimo ha detto...

Concordo con Arabafenice e Gianfranco Guccia anche se come Arabafenice penso che se da una parte sia giusto accettare le cose positive di un'altra cultura, sia altrettanto giusto rigettare quelle negative come il "non lavoro perchè tanto vivo lo stesso".
Per quanto riguarda la Chiesa, come sai Giovanna, io ormai ci credo poco e niente da tempo e mi sembra un gesto di finto buonismo, un gesto fatto ora quando si parla tanto di rom, immigrazione e integrazione. Perchè non lo hanno fatto prima e lo fanno solo ora? Mah... misteri della fede , o della Chiesa cattolica ;) ???

Anonimo ha detto...

non voglio sembrare razzista e non lo sono... però chi sbaglia deve pagare!
è inutile che piangiamo lacrime di coccodrillo dopo che il fattaccio è successo, più rigore ... ci vuole più determininazione